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Le elezioni politiche italiane del 2001 sono alle porte e la macchina elettorale si è rimessa in moto, avvalendosi in maniera sempre più massiccia dello spot come strumento primario di comunicazione di massa. Optando per un linguaggio non specialistico e rivolgendosi a un pubblico quanto mai ampio, l'autrice fa riferimento alla varia letteratura sviluppatasi sull'argomento, fermando l'attenzione sullo spot come artefatto comunicativo e insistendo sull'analisi dei testi e sulla necessità di imparare a leggere i messaggi dei politici, decifrando le strategie di marketing che li sostengono. Il linguaggio immediato, lapidario, senza repliche, nato originariamente in pubblicità, ha sostituito l'argomentazione in sede politica.